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Porto Selvaggio: un gioiello tra le rocce

porto selvaggio a mare salento

 

La costa salentina, si sa, è un vero gioiello. Eppure man mano che la si scopre, non finisce mai di riservarci grandi sorprese. Porto Selvaggio è una di queste!

Sito in provincia di Lecce, il Parco di Porto Selvaggio con i suoi 1000 ettari di terreno, ricade sotto la giurisdizione del comune di Nardò e comprende le meravigliose baie di Porto Selvaggio e di Torre Uluzzo e la Palude del Capitano. Chi volesse immergersi nella pineta e raggiungere la prima baia, può percorrere una lunga scalinata in pietra composta da 200 gradini e che conduce alla magnifica Baia di Porto Selvaggio.

A pochi passi dalla scalinata, il sentiero si affaccia su un belvedere dal quale si può ammirare ciò che rende tanto speciale quel posto, ovvero la vista mozzafiato. I colori tenui e i profumi vibranti che si sprigionano su tutta l’area, rendono meraviglioso il panorama che si manifesta affacciandosi alla scogliera, ricca di insenature e di vegetazione selvaggia.
E proprio in questo punto, è posta una targa in memoria di colei che più di tutti si è battuta per preservare la bellezza del Parco naturale di Porto Selvaggio, condannando l’azione distruttiva dovuta alla speculazione edilizia. Si tratta di Renata Fonte, assessore alla Cultura del Comune di Nardò, brutalmente assassinata il 31 marzo 1984 e che si batteva per evitare la diramazione mafiosa in campo edilizio nel Salento.

Ma il tour non termina qui. Scendendo la scalinata, si giunge alla Baia di Porto Selvaggio. Con ben 425 ettari, la costa neretina si estende dalla Torre dell’Alto, nella marina di Santa Caterina, fino a Sant’Isidoro, dove sfocia nella Palude del Capitano.

Della Palude del Capitano abbiamo tanto parlato. La Torre dell’Alto, invece, merita una particolare attenzione. Sono famose infatti le misteriose leggende che ruotano attorno alla rupe, situata ai piedi della Torre. Si narra, infatti, della storia della “Rupe della dannata”, una sfortunata fanciulla che per sfuggire allo Jus Primae noctis imposto dal Guercio di Puglia, si gettò nel vuoto. Nelle notti di luna piena, ai piedi della Torre, pare che si sentano le urla di una donna, la stessa che si intravede al buio vestita da sposa, intenta a pregare sullo sperone di roccia a strapiombo sul mare.
Ci piace immaginare che si tratti della sfortunata fanciulla, che in fondo non voglia abbandonare quel posto incantato e da lei tanto amato.

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